In questi anni, la NASpI ha rappresentato e sta rappresentando un sollievo per molte persone che hanno perso il lavoro. Ma attenzione alla decadenza
La NASpI è una forma di indennità di disoccupazione introdotta in Italia con il decreto legislativo n. 22 del 4 marzo 2015. Questo strumento è destinato a sostenere i lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego, offrendo un aiuto economico temporaneo mentre cercano una nuova occupazione.
La NASpI è rivolta ai lavoratori subordinati, compresi apprendisti e soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato, che perdono il lavoro in modo involontario. Sono esclusi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato. Possono accedere alla NASpI anche i lavoratori del settore dello spettacolo con un rapporto di lavoro subordinato.
L’indennità NASpI è calcolata al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi quattro anni, con un incremento del 25% per l’eventuale eccedenza rispetto allo stipendio medio minimo garantito. A partire dal sesto mese di percezione, l’importo della NASpI subisce una riduzione progressiva del 3% ogni mese. Questo meccanismo è stato ideato per incentivare i beneficiari a cercare attivamente una nuova occupazione.
Conoscere i requisiti e le modalità per accedere a questa indennità è essenziale per poter affrontare con maggiore serenità il periodo di disoccupazione e per pianificare al meglio il proprio futuro professionale.
NASPI, fate attenzione: ecco come evitare sospensione e decadenza
Attenzione, però. La NASpI è sicuramente una misura valida, ma occorre muoversi correttamente per ottenerla e, soprattutto, per non perderla. La domanda deve essere presentata entro 67 giorni dalla perdita dell’occupazione, altrimenti si rischia di perdere il diritto all’indennità. La durata massima della NASpI può estendersi fino a 24 mesi.
Se un disoccupato trova un nuovo impiego, può comunque continuare a ricevere la NASpI. Ma con alcune limitazioni. Se il nuovo lavoro è stabile, il diritto all’indennità viene sospeso. Se si inizia una nuova attività lavorativa autonoma e il reddito annuo generato è inferiore alle detrazioni fiscali spettanti (circa 5.500 euro annui), l’importo della NASpI si riduce dell’80% dei redditi prodotti.
La NASpI viene sospesa anche se il beneficiario trova un lavoro subordinato con un contratto di durata inferiore ai sei mesi e un reddito annuo presunto inferiore a 8.145 euro. In questo caso, il disoccupato deve comunicare all’INPS l’inizio della nuova attività lavorativa e i redditi attesi.
È fondamentale che i beneficiari comunichino tempestivamente all’INPS l’inizio di qualsiasi nuova attività lavorativa. In assenza di tale comunicazione, la NASpI viene sospesa per tutta la durata del nuovo rapporto di lavoro.