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Cosa Vedere

Nola, Cimitile e Avella: itinerario Agro Nolano

Si sa la Campania è una regione ricca di meraviglie. I centri più importanti regalano tesori che arricchiscono lo sguardo e il cuore.

Ma ci sono anche dei posti meno battuti che però meritano una visita perché custodiscono gioielli di un valore inestimabile.

Nola, Cimitile e Avella: splendido itinerario (Jammway.it)

La zona dell’Agronolano ormai famosa per le industrie e per i grandi centri Commerciali, in realtà un tempo ha avuto un importanza fondamentale, tanto è che ha fatto parte di quella zona chiamata “Campania Felix”.

Vi portiamo in visita a un tour tra Nola, Cimitile e Avella e scoprirete che questa zona ha molte cose da svelare.

Nola e il suo folklore

Nola è stata da sempre un’importante punto di passaggio per molte civiltà, essendo posizionata nelle valli che conducono verso il Sannio e l’Irpinia, per questo diventò il luogo di mediazione fra il mercato costiero e quello dell’entroterra. La città di Nola è celbre per tantissimi avvenimenti, basti pensare che Nola, fedele alleata di Roma, è il luogo in cui morì nell’anno 14 Ottaviano Augusto, il primo imperatore dell’Urbe, e nel 1548 vi nacque Giordano Bruno, il frate e predicatore che proprio a Roma, in Campo de’ Fiori, sarebbe finito sul rogo per eresia.

Oggi la città dell’Agronolano è famosa per la spettacolare processione che si svolge la prima domenica dopo il 22 giugno: per l’occasione vengono portati in spalla nelle strade i Gigli, otto guglie di legno accompagnate da una barca, per ricordare l’accoglienza trionfale a San Paolino che tornava dall’Africa, dove si era recato per riscattare il figlio di una vedova fatto schiavo dai Vandali.

Cosa vedere a Nola

Cosa vedere a Nola (Jammway.it)

La città ha un centro storico molto bello e suggestivo ad impianto medievale. Nonostante alcuni interventi e rifacimenti si riescono ancora a scorgere alcune testimonianze architettoniche a partire dal XIV secolo, con esempi d’ epoca Romana, Rinascimentale, Barocca e del periodo Umbertino simbolo della vivacità artistica e dell’importanza che nell’alternarsi delle vicende storiche conobbe. La città di Nola ospita un’importante diocesi.

Da non perdere è il Museo Storico Archeologico situato all’interno dell’ex convento delle Canossiane. La Galleria ospita reperti risalenti all’età del bronzo, ritrovati in un insediamento seppellito dalla grande eruzione del 1900 a.C. detta delle “pomici di Avellino”. In questo museo è possibile vedere il più importante documento in osco-sannita, il Cippus Abellanus, un blocco di pietra su cui è scolpito un trattato federale tra Nola e Avella. Una delle Piazze principali è piazza Giordano Bruno dove sorge Palazzo Orsini, costruito tra il 1460 e il 1500, oggi sede del tribunale. Appena fuori il centro cittadina nella zona di Nola è possibile anche fare delle piacevoli passeggiate nel verde nella zona dove si trovano il Seminario Vescovile, il Convento dei frati Cappuccini e le rovine di Castel Cicala.

Interessante da vedere è anche il Museo Etnomusicale “I Gigli” che venne istituito nel 2000, con l’obiettivo di tutelare e promuovere la conoscenza dell’aspetto etnomusicale della festa dei Gigli di Nola e del sud Italia. La sede del Museo è situata nel luogo dove partivano le antiche celebrazioni per la festa del santo e dell’antica tradizione folkloristica, un luogo molto caro ai Nolani.

Cimitile, la città delle Basiliche

A pochi chilometri da Nola sorge Cimitile dove si trova uno dei complessi monumentali più importanti dell’Italia paleocristiana. Qui fu sepolto San Felice, intorno alla cui tomba si sviluppò un santuario. Nell’area delle Basiliche Paleocristiane sono presenti vari edifici di culto, dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli. Gli edifici più antichi risalgono al IV secolo, ma il periodo di massimo splendore è quello racchiuso tra la fine del IV secolo e l’inizio del V, quando S. Paolino di Nola vi si ritirò come monaco, prima di diventare vescovo della città intorno al 409. Il complesso fu danneggiato da una disastrosa alluvione nella prima metà del VI secolo, ma si riprese ben presto e divenne un celebre santuario.

La parte orientale della basilica di S. Felice fu distrutta per costruire la nuova chiesa parrocchiale e rimase alle dipendenze del Capitolo Cattedrale nolano e solo nel 1675 riacquistò l’autonomia. Agli inizi del secolo XVIII Nel XIX secolo il santuario conobbe un lungo periodo di abbandono; tra il 1933 ed il 1960, ad opera dell’architetto Gino Chierici, fu sottoposto a importanti lavori di scavo e di restauro, ripresi e continuati dopo il 1988 fino al presente. Ecco in particolare quali sono gli edifici che si trovano nel complesso:

Basilica di S. Felice, costituita da due absidi contrapposte e da una edicola, che racchiude la tomba di S. Felice. Nella seconda metà del IV secolo vi fu aggiunto un edificio absidato a tre navate con asse est-ovest, indicato con il nome di ‘basilica orientale’. Tra il 484 e il 523 intorno alla tomba dei santi Felice e Paolino fu costruita un’edicola decorata a mosaici su sfondo oro e azzurro. Il campanile, situato tra l’abside occidentale e l’ingresso della basilica, a pianta quadrata, fu costruito tra XII e XIII secolo.

Basilica nova, costruita da S. Paolino tra il 401 ed il 403 sul lato settentrionale di quella già esistente, alla quale era collegata da un atrio e da un triplice ingresso. Era articolata in tre navate, separate da undici colonne, con quattro cappelle laterali ed un’abside trichora, il cui catino era decorato da un mosaico, purtroppo perduto, ma descritto da una lettera di Paolino a Sulpicio Severo. Dopo il crollo, seguito all’alluvione del VI secolo, fu adibita ad uso funerario, mentre, nel bassomedioevo, i resti della trichora e delle due arcate antistanti della navata centrale furono trasformate nella chiesa di S. Giovanni.

Basilica di S. Stefano, con orientamento est-ovest, a navata unica con abside, costruita nel V secolo, anteriormente all’alluvione. Preceduta da un atrio, presenta un arco trionfale sorretto da due colonne scanalate con capitelli corinzi, due arcate nelle pareti laterali, di cui una è murata, e strutture in muratura al centro della navata di incerta funzione.

Basilica di S. Tommaso, a navata unica absidata, orientata est-ovest costruita tra VI e VII secolo per uso funerario sullo strato alluvionale. Contiene ottantaquattro tombe, che conservano oggetti databili tra il VI e il VII secolo. Sulla parete meridionale sono visibili alcuni volti di santi dipinti nel XIV secolo.

Cappella dei SS. Martiri, rappresenta la trasformazione di un mausoleo funerario del III secolo. Comprende vari ambienti con pittura databili alla seconda metà del III secolo.

Cappella di S. Calionio, piccolo edificio absidato con orientamento est-ovest, situato lungo la parete occidentale della navata destra della basilica di S. Felice. Costruito prima del V secolo, fu ristrutturato dal vescovo Leone III con un altare al centro e due nicchie laterali, recanti le figure dei santi Felice e Paolino.

Cappella di S. Maria degli Angeli, edificata sul lato nord dell’abside occidentale di S. Felice; è un edificio a pianta quadrata, con volta a crociera, di età bassomedievale. Il complesso è arricchito da numerosi reperti archeologici conservati nell’attiguo museo.

Avella un luogo dalle tante culture

Verso l’Irpinia, proprio ai piedi del Monte Partenio sorge Avella, una città che ha visto passare tante culture diverse, dagli Osci, agli Etruschi, ai Sanniti e poi a Roma.Uno dei monumenti più celebri per una visita ad Avella è il Castello diroccato che che si trova sulla sommità di una collina. Secondo la tradizione fu edificato dai longobardi nel VII secolo sui resti del tempio di Ercole.

Ad Avella da vedere c’è il Palazzo Ducale, che risale al ‘ 500 ed è arricchito da un ampio parco con giardino d’ispirazione vanvitelliana al cui interno si trova un gigantesco platano il cui tronco misura 15 metri di circonferenza. La Chiesa di San Pietro, è uno degli edifici religiosi più antichi, sorta sui resti del foro romano. La facciata è racchiusa tra due campanili gemelli, l’interno è a tre navate, custodisce diversi resti dell’età classica. La Collegiata di S.Giovanni Battista (XVIII sec.), conserva al suo interno opere di notevole pregio: l’altare maggiore in marmi policromi; il sarcofago del cardinale D’Avanzo; una tavola nel 1581, opera del napoletano Decio Tramontano che raffigura il “Cristo redentore; due acquasantiere del ‘ 500 e diverse tele del ‘ 700 con figure di santi. La Chiesa della SS: Annunziata (XVI sec.) ha una facciata in stile rinascimentale, all’interno ci sono elementi di grande importanza artistica: il soffitto a cassettoni con tele di Giuseppe Castellano, il coro ligneo (XVII sec.) di Gianfranco del Tito, l’altare maggiore in marmi policromi e diverse tavole del ‘ 500 poste nelle cappelle laterali. Il Chiostro del convento è circondato da portici ad archi sorretti da colonne monolitiche; le pareti e le volte sono, invece, ornate da affreschi del Buongiovanni, raffiguranti scene delle vita di San Francesco. L’Area Archeologica in località Casale e S.Nazzaro, comprende monumenti funerari di epoca romana. L’Anfiteatro, in località S.Pietro è tra i più antichi della Campania. Infine, ricordiamo il Museo Archeologico-Antiquarium, situato nell’edificio della Soprintendenza, con reperti dal Neolitico al Romano.

Redazione

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