Novità pensione: si potrà accedere a 62 anni e sarà per tutti

Finalmente arriva la svolta sul fronte delle pensioni: potremo accedere tutti ad appena 62 anni. Vediamo che cosa cambierà.

Pensione a 62 anni per tutti: ora è possibile. Potremo smettere di lavorare con ben 5 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero. Vediamo tutto nei dettagli. Al momento la maggior parte di noi deve attendere di aver compiuto 67 anni per lasciare il lavoro e andare in pensione. Infatti, dal 2011 in avanti, l’accesso alla pensione di vecchiaia è consentito solo a chi ha almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

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Pensione a 62 anni per tutti/Jammway.it

Non solo, vi è anche un terzo requisito poco conosciuto. Per andare in pensione è necessario anche aver maturato un assegno previdenziale d’importo uguale o superiore all’importo dell’assegno sociale che, per quest’anno, corrisponde a 534,41 euro al mese.

Chi non soddisfa, contemporaneamente, tutti i suddetti tre requisiti, non potrà andare in pensione ma dovrà restare a lavorare in alcuni casi anche dopo la soglia dei 70 anni. ma finalmente è arrivata la svolta tanto attesa: presto tutti – a prescindere dalla categoria lavorativa – potremo andare in pensione a soli 62 anni.

Pensione a 62 anni: la svolta è arrivata

La svolta tanto attesa dagli italiani finalmente è arrivata: andremo tutti in pensione a 62 anni anziché a 67 come previsto dalla legge Fornero. La misura si rivolgerà a tutte le categorie lavorative senza distinzione. Vediamo cosa succederà.

Al momento ci sono già diverse strade che consentono l’accesso alla pensione a 62 anni: Quota 103, Quota 41 e la pensione anticipata ordinaria. Quota 41, però, si rivolge ad una platea molto ristretta. Infatti per accedere alla pensione con questa misura è necessario non solo avere almeno 41 anni di contributi ma almeno 1 anno di contribuzione deve essere stato versato prima di aver compiuto 19 anni.

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Ecco come andare in pensione a 62 anni/Jammway.it

Inoltre Quota 41 si rivolge solo ai disoccupati, ai lavoratori con disabilità pari o superiore al 74% oppure a chi svolge mansioni gravose o usuranti. La pensione anticipata ordinaria, invece, si rivolge a tutti e si può accedere a qualunque età ma bisogna raggiungere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se si è uomini o 41 anni e 10 mesi di contributi se si è donne.

Resta Quota 103 che, per certi versi, è la più vantaggiosa in quanto prevede l’accesso alla pensione a 62 anni con 41 anni di contributi di cui, però, ne bastano solo 35 effettivi: gli altri 6 anni possono essere di contribuzione figurativa. Tuttavia da quest’anno chi opta per Quota 103 deve accettare un’ingente perdita in quanto il suo assegno previdenziale viene interamente ricalcolato con il sistema contributivo. E questo può generare tagli fino al 30%.

Nel 2025, pertanto, è probabile che potremo accedere tutti alla pensione a 62 anni con Quota 103 ma accettando un assegno più basso. I sindacati da tempo spingono per una flessibilità in uscita senza penalizzazioni ma, al momento, accettare il ricalcolo contributivo degli assegni, pare l’unica via di uscita per andare in pensione prima.

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