L’IMU resta una fonte fondamentale di entrate per i comuni, necessaria per finanziare i servizi pubblici locali. Ecco come si calcola.
L’Imposta Municipale Unica, che tutti conosciamo come IMU, rappresenta una delle principali tasse sul patrimonio immobiliare in Italia. Introdotta per la prima volta con il decreto legislativo 23 del 2011 in sostituzione dell’IMU e successivamente modificata da vari interventi legislativi, l’IMU ha lo scopo di finanziare i servizi comunali gravando sui possessori di immobili.
L’IMU è un’imposta di natura patrimoniale che colpisce il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Non si applica alla prima casa, salvo che questa non rientri nelle categorie catastali di lusso (A/1, A/8, A/9), come ville, castelli e palazzi di pregio. Sono tenuti al pagamento dell’IMU i proprietari di immobili, i titolari di diritti reali di godimento (come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie) e i concessionari di aree demaniali.
L’IMU resta una fonte fondamentale di entrate per i comuni, necessaria per finanziare i servizi pubblici locali. D’altro canto, però, rappresenta un esborso certo, ciclico e a volte importante per i contribuenti italiani. Per questo, dunque, è bene conoscere le modalità che regolano quest’imposta. Ecco come si calcola l’importo dell’imposta.
Calcolo dell’IMU: come funziona
Per la scadenza dell’acconto IMU 2024 (che cade il 17 giugno, poiché il 16 è domenica), una causale tipo da indicare nel bonifico potrebbe essere: “Codice fiscale [del contribuente], Codice catastale [del comune], Numero di immobili, Anno di riferimento 2024, Acconto IMU, Codice tributo”.
Poiché l’IMU è un tributo comunale, l’IBAN del beneficiario varia da comune a comune. È quindi necessario contattare l’ufficio tributi del comune dove si trovano gli immobili per ottenere le informazioni corrette. Spesso, l’IBAN può essere reperito anche dal sito istituzionale del comune. Inoltre, è consigliabile inviare una copia del bonifico al comune tramite e-mail, preferibilmente utilizzando la PEC (Posta Elettronica Certificata).
La legge IMU (commi da 738 a 783 della Legge di Bilancio 2020) stabilisce che per gli immobili di categoria catastale D, una parte del tributo è destinata allo Stato. Di conseguenza, il contribuente all’estero deve effettuare due bonifici distinti: uno per la quota destinata al comune e un altro per la quota destinata allo Stato. Il bonifico per la quota comunale deve indicare l’IBAN del comune destinatario, mentre per la quota statale il bonifico deve essere effettuato a favore della Banca d’Italia (codice BIC BITAITRRENT), utilizzando il codice IBAN IT02G0100003245348006108000.