La pensione di reversibilità può essere corrisposta anche in condizioni particolari, ma non tutti sanno quando e come spetta.
Viene definita reversibilità quando ad ottenere l’importo della pensione spettante non è il diretto interessato ma un erede. Tendenzialmente questo avviene quando la persona decede e il coniuge ottiene la parte restante sotto forma di rendita mensile.
In realtà questo sistema ha tantissime sfaccettature differenti e può diventare veramente importante in termini economici, solo che molti non sanno quanto spetta e quando bisogna fare domanda, ad esempio laddove il coniuge non stesse già ricevendo la pensione da parte dell’INPS.
La vicenda è piuttosto articolata ed è plausibile che coloro che non hanno informazioni chiare non sappiano nemmeno come muoversi in questo senso. Per tale motivo è essenziale capire bene cos’è questa pensione, a chi spetta e tutti i casi in cui viene corrisposta agli eredi.
Nei casi in cui un soggetto si sia ritirato prima dal mercato del lavoro quindi di fatto abbia chiuso il suo rapporto prima di andare in pensione, in base a quanto previsto dall’età o con gli sgravi pensionistici in atto, non si può parlare di pensione di reversibilità, questa assume il titolo di pensione indiretta. È un trattamento pensionistico che viene concetto in caso di decesso, laddove il coniuge deceda prima dell’effettiva erogazione della pensione. Questo perché in realtà non era ancora in corso la reale pensione e quindi non si parla di reversibilità, ma è una formula completamente diversa.
La pensione di reversibilità spetta ai familiari del lavoratore deceduto dopo la pensione, quindi quando questa era in corso, quella indiretta spetta invece ai familiari per la persona che è deceduta prima del pensionamento effettivo ma che aveva maturato i requisiti. Questa può essere erogata laddove sussistano 15 anni di anzianità contributiva o 5 anni di anzianità contributiva e 3 inquadrati prima del decesso, quindi per chi ha lavorato anche negli ultimi anni.
La reversibilità è una forma di sostegno vero e proprio che viene corrisposto al coniuge superstite a patto che rispetti una serie di requisiti, anche reddituali. Questa può essere anche rivolta a figli minorenni o maggiorenni ed eredi, quindi non solo dal marito verso la moglie, attenzione. Tale beneficio viene erogato a coniuge o soggetto unito civilmente, anche divorziato se titolare di un assegno e non sposato nuovamente.
Figli minorenni, figli non abili al lavoro, figli maggiorenni ma studenti figli a carico del defunto, genitori in assenza del coniuge e dei figli a patto che abbiano compiuto 65 anni di età e che erano a carico della persona, fratelli se celibi/nubili e inabili al lavoro e a carico del soggetto. La pensione va richiesta mediante CAF o patronato oppure direttamente dal sito dell’INPS.
Una misura che consente ai pensionati italiani di alzare l'assegno mensile e, quindi, vivere con…
Dopo il matrimonio, Guenda Gloria si è accorta di un qualcosa che le è accaduto.…
La stima degli stipendi medi in Europa mostra qualche dato sorprendente. In che posizione si…
In che modo dei semplici fogli di alluminio possono interagire con il pc o con…
Harry e Meghan continuano a catalizzare l'attenzione pubblica: spuntano alcuni retroscena sul matrimonio, tra lacrime…
Beautiful, le anticipazioni ci dicono che ci sarà un nuovo incredibile colpo di scena che…