Effettuare con regolarità questo test (anche in casa) può elevare enormemente le possibilità di prevenire il tumore al colon-retto.
Il tumore al colon-retto è una delle forme di cancro più comuni al mondo e rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. Questa tipologia colpisce l’intestino crasso, ossia il colon o il retto, e può avere gravi conseguenze se non diagnosticato e trattato precocemente. Oggi parleremo di cause e sintomi. Ma, soprattutto, di prevenzione. Già, perché un semplice esame può salvarci la vita.
Le cause esatte del tumore al colon-retto non sono completamente comprese, ma si ritiene che una combinazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali possa aumentare il rischio di sviluppare questa patologia. Individui con parenti di primo grado affetti da tumore al colon-retto hanno un rischio maggiore, che aumenta con l’età, con la maggior parte dei casi diagnosticata dopo i 50 anni. Una dieta ricca di grassi animali, bassa fibra, sedentarietà e il consumo eccessivo di alcol e tabacco aumentano il rischio.
Ciò che rende particolarmente subdolo il tumore al colon-retto è che spesso non presenta sintomi nelle fasi iniziali, il che rende cruciale la diagnosi precoce attraverso screening regolari. Tuttavia, quando i sintomi si manifestano, possono includere sangue nelle feci, cambiamenti nei movimenti intestinali, dolore addominale persistente, stanchezza cronica, perdita di peso inspiegabile.
Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) offre programmi di screening che prevedono l’invito attivo dei cittadini alla scadenza dei periodi stabiliti. In base al programma locale, le persone in età di screening ricevono una lettera di invito per eseguire il test. Il test di screening utilizzato è il test del sangue occulto nelle feci, raccomandato ogni due anni per le persone tra i 50 e i 69 anni, esteso fino ai 74 anni in alcune regioni. Questo esame semplice consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci a casa, per la ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo.
Le modalità per il ritiro delle provette per la raccolta delle feci possono variare. Gli operatori del servizio screening forniscono le indicazioni specifiche della ASL di appartenenza. Il test utilizzato nei programmi di screening italiani non richiede restrizioni dietetiche prima della sua esecuzione.
L’obiettivo principale dello screening è identificare eventuali polipi o adenomi, che possono causare sanguinamento e che, se non trattati, potrebbero degenerare in cancro. Inoltre, lo screening mira a individuare forme tumorali in una fase precoce, quando è possibile intervenire in modo più efficace e con minori complicazioni.
È fondamentale ripetere l’esame di screening ogni due anni, poiché questa periodicità è considerata ottimale in relazione al lento sviluppo dei tumori. La presenza di tracce di sangue può indicare polipi o forme tumorali che, se rilevate in anticipo, possono essere trattate con successo.
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